Un problema per tanti, e a tutte le età, anche se
è ormai provato che le infezioni da "funghi" della pelle possono
interessare più frequentemente alcuni individui. Il rischio è maggiore
ad esempio per chi soffre di diabete, una malattia che in Italia
colpisce circa tre milioni di persone. Infatti, chi è affetto da questa
patologia metabolica, specie nelle fasi più avanzate, presenta un
maggior rischio di "screpolature" sulla pelle, soprattutto dei piedi.
Piccole lesioni che creano alterazioni locali del mantello cutaneo,
rendendolo più sensibile all'attacco dei miceti. Se per il diabetico il
problema è legato soprattutto alla diminuzione dell'apporto di sangue
alle estremità del corpo, causato dal danno ai piccoli vasi capillari
tipico della malattia, negli obesi il maggior rischio di micosi va
collegato soprattutto al calo dell'attività del sistema immunitario.
Infatti, in queste persone l'apparato difensivo dell'organismo può
essere meno efficace del normale, con conseguente incremento del rischio
di infezioni fungine. I miceti, infatti, tendono a "sfruttare" a loro
favore le debolezze immunitarie.
Come riconoscerli
Anche se esistono categorie a rischio le micosi
possono colpire tutti gli individui. Perciò, vanno riconosciute e curate
a dovere. I segni più tipici sono l'arrossamento (che in alcuni casi
assume forme caratteristiche come "l'anello" arrossato della tinea
corporis) e la desquamazione della pelle, perché l'epidermide
rappresenta un "terreno" ideale per la crescita dei miceti che quindi
"consumano", sviluppandosi, lo strato più superficiale della cute.
All'arrossamento si associano spesso un forte prurito ed una sensazione
di bruciore, specie se la zona interessata entra in contatto con
indumenti. In più, non va dimenticato che i miceti tendono a
concentrarsi in alcune zone dello strato cutaneo come glinterdigitali,
l'inguine o il cranio. Comunque, può capitare che una micosi sia
presente da anni e venga scoperta quasi per caso.
Infine, in alcune infezioni da lieviti come la pitiriasis versicolor non
ci sono disturbi, ma solo chiazze più chiare sulla pelle, dovute proprio
allo sviluppo in massa dei lieviti. I nemici, normalmente. possono
essere affrontati con prodotti specifici, da scegliere su consiglio del
farmacista e o del medico, che consentono di eliminare definitivamente i
fastidiosi "ospiti" della pelle.
Come combatterli
Attualmente sono disponibili prodotti antimicotici
ad esempio, a base di clotrimazolo, che riescono a distruggere i funghi
sviluppatisi sulla pelle con un'azione locale senza, quindi, avere i
possibili effetti collaterali legati ad una terapia per bocca, che
provoca invece la diffusione del farmaco nell'intero organismo. Questi
prodotti sono presenti in diverse forme farmaceutiche, disponibili in
farmacia: dalla crema, più indicata per le zone più localizzate e senza
peli, alla soluzione spray, che è più pratica per trattare le zone
ricoperte da peli e quelle più estese del corpo (schiena, spalle,
tronco), e ancora alla polvere, che per la sua caratteristica di
assorbire il sudore è sicuramente adatta al trattamento dei piedi (piede
d'atleta), anche come terapia di completamento alla crema e come
preventivo all'interno di calze e scarpe.
Si tratta di prodotti altamente efficaci per cui la comparsa di una
recidiva non va ricercata nella mancata attività del farmaco, quanto
piuttosto nella nostra "premura" di smettere la terapia, senza seguire i
consigli di medico e farmacista. Infatti, diversi studi dimostrano come
spesso si smetta di applicare prodotti topici non appena spariscono
rossore e prurito, dimenticando di proseguire la cura per tutto il
periodo indicato. Con il risultato di eliminare temporaneamente i
sintomi, fenomeno esterno dell'infezione, ma senza "debellare" i funghi.
Quindi, dopo pochi giorni, le lesioni ricompaiono. Le micosi, infatti,
sono molto resistenti. A volte "resti" di dermatofiti possono rimanere
anche per mesi sulla pelle sana senza perdere la capacità di riprodursi,
fino a ripresentare la malattia. Per questo motivo le infezioni fungine
vanno sicuramente curate. Solo bisogna fare in modo che sulla pelle ci
sia sempre una quantità di farmaco sufficiente per uccidere i miceti in
crescita. È per questo che possono occorrere anche due applicazioni al
giorno e, soprattutto nelle persone a rischio (ad esempio i diabetici o
gli obesi, che hanno più difficoltà a debellare le infezioni fungine) la
presenza del prodotto deve essere pressoché costante. Infine, la cura
topica deve proseguire per almeno dieci giorni (in alcuni casi due-tre
settimane). E questa è la raccomandazione principale.
Il contagio
Durante il trattamento meglio evitare che i funghi
si trasmettano a chi vive con noi. Come?
· Innanzitutto facendo in modo che la biancheria intima destinata ad
entrare in contatto con la pelle o con altri capi sia opportunamente
"disinfettata" dai miceti. In caso d'infezione, quindi, occorre lavare
magliette e slip ad alte temperature e con detergenti molto attivi.
Anche così, però, non c'è la certezza che tutte le spore fungine
eventualmente presenti siano state eliminate. Per cui è buona norma
prendere anche qualche altra precauzione.
· Dopo il lavaggio lasciate i capi "pericolosi" in un sacchetto di
plastica insieme ad un batuffolo di cotone imbevuto di formalina per 3
giorni. Così facendo si toglie di mezzo qualsiasi rischio di "autocontagio"
· In famiglia, poi mai scambiare gli asciugamani, accappatoi e quanto
entra in contatto diretto con la pelle. Fratelli, sorelle e genitori non
debbono usare i medesimi "panni" per asciugarsi, altrimenti c'è il
rischio che i funghi passino dalla pelle di uno a quella di un altro.
· Ancor più attenzione va prestata in palestra e in ogni situazione si
faccia la doccia in ambienti comuni. Per proteggere i vostri piedi e
quelli degli altri indossare sempre le ciabatte.
Infine, per ridurre il rischio di eventuali recidive, prendete qualche
contromisura. Ad esempio controllando la sudorazione, evitando magliette
che favoriscono la produzione e il ristagno del sudore a contatto della
pelle. Ultima raccomandazione: asciugate sempre con cura la pelle dopo
ogni contatto con l'acqua. Sia perché l'epidermide umida tende più
facilmente a macerare, specie se c'e la cattiva abitudine di indossare
indumenti intimi molto attillati, sia perché i microscopici nemici della
pelle sfruttano questa situazione ideale per svilupparsi.
Per evitarli
Non solo le malattie, comunque, possono favorire
l'insorgenza di micosi. Ci sono alcune brutte abitudini, che vanno
combattute. In primo luogo, l'uso protratto ed intenso di saponi molto
alcalini che possono modificare l'acidità della pelle, alterandone la
normale flora e facilitando, quindi, lo sviluppo di ceppi micotici.
Ancora, l'uso di indumenti che non consentono una sufficiente
traspirazione e l'iperidrosi, cioè l'abnorme produzione di sudore,
creano un ambiente caldo-umido ideale terreno per lo sviluppo dei
miceti.
Infine non va dimenticato che, in alcuni casi, terapie protratte a base
di antibiotici possono modificare la flora batterica, aprendo la "porta"
ai miceti, mentre le cure con cortisone o suoi derivati indeboliscono il
sistema immunitario, rendendolo meno pronto alla difesa. |